Norme per i collaboratori

Le collaborazioni (proposte di articoli e recensioni) vanno indirizzate in file word o pdf, unitamente ad un breve curriculum dell’autore, alla Redazione di «Areté», segnatamente alle e-mail:

aretejournal@unimarconi.it
s.fortuna@unimarconi.it
a.gentile@unimarconi.it
t.valentini@unimarconi.it

Il Consiglio di Redazione sottoporrà il testo pervenuto ai suoi blind referees e comunicherà all’autore entro un mese, per iscritto, se il suo contributo è stato accettato per la pubblicazione.

Tutti i lavori presentati (articoli e recensioni) devono essere inediti e non devono essere stati mandati contemporaneamente ad altre riviste per la valutazione. Ogni articolo deve essere completato da un breve abstract in inglese e da quattro o cinque keywords in inglese.

La lunghezza dei papers per gli Studi e ricerche non può eccedere gli 80.000 caratteri, inclusi abstractkeywords, spazi e note a piè di pagina. Per le Note la lunghezza non dovrebbe essere superiore ai 40.000 caratteri. Il nome dell’autore va subito dopo il titolo, con l’indicazione, nella prima nota a piè di pagina, dell’istituzione accademica alla quale l’autore fa principalmente riferimento. Per facilitare la lettura on line da parte degli utenti sarebbe auspicabile che gli articoli siano sempre suddivisi in paragrafi con numeri arabi e con sottotitoli. Le note devono essere a piè di pagina (footnotes) e non raccolte alla fine dello scritto (endnotes).

Per gli Studi e ricerche si deve preparare, oltre all’abstract, un sommario che rispecchi la suddivisione in paragrafi dello scritto. Nelle Note, essendo più brevi, il sommario non è strettamente necessario.

Sistema di citazione delle opere, da adottare nelle note a piè di pagina e in bibliografia

a) come citare i libri:

A. Gentile, Ai confini della ragione. La nozione di «limite» nella filosofia trascendentale di Kant, Edizioni Studium, Roma 2003, pp. 52-54.
Lo stesso vale per i volumi in inglese o in altre lingue. Esempio:
I. James, The New French Philosophy, Polity Press, Cambridge (UK) – Malden (USA) 2012, pp. 39-40.

b) per le collaborazioni in un libro collettivo:

P. Brook, Natura e cultura nella “Scienza Nuova” di Vico, in M. Barni – F. Giuliani (a cura di), Il logos nella polis. La diversità delle lingue e delle culture, le nostra identità, Aracne, Roma 2008, pp. 75-88.
Lo stesso vale per i volumi in inglese o in altre lingue. Esempio:
T. Valentini, Determinismus der Natur und Freiheit des Geistes. Die Rezeption Fichtes in Frankreich und die Ursprünge des französischen Spiritualismus, in H. Girndt (a cura di), „Natur“ in der Transzendentalphilosophie. Eine Tagung zum Gedenken an Reinhard LauthBand II, Duncker & Humblot, Berlin 2015, pp. 373-406.

c) per gli articoli di una rivista:

S. Fortuna, Note su oblio, paradigma e discipline linguistiche a partire da Signatura rerum. Sul metodo di Giorgio Agamben, «Studi linguistici e filologici online», 8, 2010, pp. 205-222.
Quando la stessa opera viene citata più volte lungo l’articolo si dovrà scrivere: A. Gentile, o.c., p. 171; oppure, se ne viene ripetuto il titolo: A. Gentile, Ai confini della ragione, cit., p. 171.
Quando il volume o l’articolo è stato citato nella nota precedente è sufficiente scrivere ibidem, seguito dal numero di pagina. Esempio:
Footnote n. 15) N. Stanlick, American Philosophy, Routledge, London and New York 2013, p. 33.
Footnote n. 16) Ibidem, p. 34.

Nota bene. Per gli articoli in lingua inglese o inerenti tematiche epistemologiche è consentito lo stile di citazione caratteristico della produzione scientifica anglo-americana: all’interno del testo, dopo la citazione, si inserisce il cognome dell’autore con la pagina di riferimento e, nelle parte finale del paper, l’elenco dei volumi citati (in ordine alfabetico).

Le citazioni contenute all’interno di un’altra citazione vanno evidenziate con un segno diverso (“testo”) da quello che delimita il testo della citazione che le contiene («testo»). Le parole in lingua diversa da quella in cui si scrive vanno messe in corsivo senza virgolette.

Recensioni e schede: le recensioni non dovranno eccedere i 12.000 caratteri. Non devono avere note a piè di pagina. La presentazione del libro si fa come nelle citazioni (vedi 4a), ma il nome proprio dell’autore va scritto per esteso. Il nome del recensore si scrive alla fine. Esempio:

Luca Mencacci, L’eclissi dell’utopia urbana, Città Nuova, Roma 2009, p. 184.

Come citare un saggio pubblicato nella rivista «Areté».
Esempio:
C. Piché, Kant et les conditions «conditionnées» de la possibilité de l’expérience, «Areté. International Journal of Philosophy, Human & Social Sciences», vol. 2, 2017, pp. 12-26.

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