Se stesso, l’altro, l’altro di se stesso. Platone, Hegel e la società contemporanea

This entry is part 25 of 38 in the series Vol 4-2019

Abstract: Il profondo senso in cui l’identità della cosa con se stessa e dell’Io con se stesso sia una sorta di duplicità, e quale sia il ruolo questa duplicità dell’identità costituisce il tema a cui è dedicato questo articolo. Partendo dal concetto platonico dello heteron tou herou e della sua specifica interpretazione hegeliana per cui l’altro in se stesso è l’altro di se stesso e quindi l’altro dell’altro, intendiamo mostrare come questo principio logico, ontologico e semantico, che unisce strettamente l’identità e la differenza, nei suoi diversi significati della identità numerica o della cosa singola con se stessa, distinta perciò dall’identità del genere e della specie, possa essere applicato al rapporto personale dalla coscienza con l’autocoscienza, quindi al rapporto sociale del riconoscimento, e a quello etico e politico. É l’alterità che l’Io scopre all’interno di se stesso, come rapporto originario del Sé (Selbst) individuale a quello universale, e di soggetto agente e paziente, che porta al superamento dell’alterità dell’altro, tanto da riuscire a vedere non l’altro da se stesso, ma l’altro di se stesso, il suo stesso altro, che è però non semplicemente un rapporto dialogico di domanda e risposta, di comprensione e di dialogo, ma di accettazione dell’altro che è la piena realizzazione di noi stessi

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